il colloquio di lavoro

Quando la frase “non avrai una seconda occasione di fare una prima buona impressione” riguarda l’ambito professionale, in particolare il colloquio di lavoro  le conseguenze, se questa prima impressione non è buona,  possono essere piuttosto severe.

E se avere un’immagine sempre coerente con la situazione e il ruolo che abbiamo nella società è indice di maturità e di consapevolezza di sé, in una situazione delicata come un colloquio di lavoro diviene indispensabile. Ricordate, infatti,  che a parità di competenze,  avrà il lavoro la persona la cui immagine sarà vincente.

Se è vero che il look per presentarsi ad un colloquio di lavoro cambia radicalmente in base a ciò per cui ci si sta dedicando, esistono delle regole di base che sarebbe sempre opportuno seguire. Vediamole insieme.

Abbigliamento

Se non vi state presentando ad un colloquio per diventare i/le nuovi/e stylist degli artisti del Cirque Du Soleil, preferite sempre un look sobrio e mai eccessivo. Siete sempre in tempo a mostrare ciò di cui siete capaci.

Sobrio, badate bene, non significa solamente che dovete evitare gli eccessi stilistici, come accessori troppo vistosi, ma che dovete anche evitare di andare oltre ciò per cui vi state candidando.

É chiaro dunque che se vi siete presentate per un lavoro in un call center, eviterete di presentarvi vestite da donna manager: sareste totalmente fuori luogo. Preferirete dunque un abbigliamento semplice, sempre ovviamente curato, pulito e sobrio, ma semplice.

Evitate la sovrabbondanza di accessori: optate per pochi pezzi discreti: non avrebbe senso che il vostro esaminatore venisse attirato dai vostri orecchini a forma di Duomo di Milano!

Insieme ai pezzi appariscenti evitate come la peste i charms rumorosi o forme poco consone alla situazione. Orecchini a forma di ciuccio ad esempio non fanno una gran bella impressione.

No a tacchi vertiginosi, no a gonne eccessivamente corte, o peggio, short, no a scollature vertiginose. L’abbiamo già detto, niente eccessi, ma repetita iuvant.

I colori

Il capitolo colori meriterebbe un approfondimento a parte: il potere dei colori in ambito professionale è ormai cosa nota. Ma se dovessi darvi un consiglio generale, così per non sbagliare, andate sui vostri colori armonici: vi faranno apparire al meglio. Se potete però evitate i rosa: sono purtroppo colori con un grosso impatto sociale, considerati da molte persone come colori infantili e indice quindi di persona immatura. Io persomalmente non concordo con questo giudizio, ma a noi interessa passare il colloquio e non portare avanti la causa del rosa!

Il rosso invece può avere il merito di tenere “acceso” l’interlocutore, ma andateci piano, usatelo a piccole dosi. Se andate in total red rischiate di irritare chi avete di fronte.

Infatti, se dovete affrontare un colloquio con molti altri candidati e sapete di essere verso la fine dell’elenco, indossate un dettaglio rosso. Un foulard, una spilla, ciò che desiderate. Sarà un ottimo catalizzatore di attenzione, e renderà possibile che il vostro esaminatore, pur stremato da una giornata di colloqui, sia attento è disponibile a notarvi nonostante la stanchezza.

Make up

Qui il concetto “c’è ma non si vede” deve essere legge. Non deve vedersi nella maniera più assoluta ma deve esserci. Dovrete avere un aspetto curato, la pelle dovrà essere  luminosa e rilassata perché ciò comunica positività. Una base, un rossetto naturale, un velo di blush e un po’ di mascara.

Tra il dire e il fare…vince il fare

Attenzione: quando c’è una contraddizione tra ciò che dite e ciò che il vostro corpo comunica, il vostro gradimento scenderà parecchio.

Entrate e salutate sempre con un buongiorno o buonasera. Evitate i vari salve, ‘sera, ‘giorno. Avvicinatevi e verificate se la persona che vi deve intervistare è interessata a stringervi la mano. Se lo è, ricordatevi sempre di dosare bene la stretta. Nè  troppo moscia ma nemmeno da stritolamento. Guardate sempre il vostro interlocutore negli occhi mentre stringete la mano. Mai guardarvi i piedi, ma nemmeno perdere lo sguardo nel vuoto.

Sedetevi ponendovi frontalmente all’esaminatore: controllate che il corpo di fatto non sia girato, magari verso la porta. Il messaggio che state dando, mentre dichiarate che desiderate tanto quel posto di lavoro, è che non vedete l’ora di andarvene. Non accavallate le gambe e nemmeno incrociate le braccia. Sono tutti segnali di chiusura e rifiuto.

Non toccatevi il volto o i capelli mentre parlate, e non toccate nella maniera più assoluta gli oggetti sopra la scrivania.

Evitate i tic con le gambe e i movimenti ripetitivi. Attenzione: se vi mangiate le unghie cercate di camuffare perché è un elemento che viene considerato in maniera molto negativa da chi esamina, non solo per l’aspetto estetico, ma soprattutto perché comunica l’idea di una persona ansiosa.

Ancora due consigli. Uno è di semplice educazione e buonsenso: arrivate puntualissime a costo di arrivare al colloquio di lavoro mezz’ora prima ed attendere per strada che arrivi l’ora. Anche cinque minuti di ritardo saranno considerati molto negativamente.

Il secondo potrà regalarvi molti punti con poco sforzo: siate sempre molto ben informati sull’azienda per la quale vi state proponendo per il colloquio di lavoro. Fate capire che sapete tutto, vita morte e miracoli. E se sapete già anche chi deve esaminarvi, prendere qualche informazione anche su di lui o lei. Il rapporto sarà più paritario, l’esaminatore sa già tanto di voi.